venerdì 19 aprile 2024     •  Login
 
   
 
   
   
   
 
 
     
 
    
Seleziona la lingua:Versione in italiano Versione in inglese
 
 
     
     
 
   I normanni (999-1999). 1999
In poco più di due secoli, dal 999 al 1200, la cultura normanna ha influenzato notevolmente lo sviluppo sociale, economico, politico ed artistico del nostro Paese e merita quindi un momento di riflessione in questo scorcio di millennio, che rappresenta allo stesso tempo l'anniversario dell'arrivo di questo popolo sulla penisola. I normanni trovarono nel Sud un clima politico particolarmente confuso, dove vecchie e nuove aristocrazie locali, singoli ceppi familiari ed enti ecclesiastici erano in lotta tra loro per il predominio del potere. In Campania le lotte tra i ducati, in Calabria e Puglia i bizantini, in Sicilia i musulmani. Aldilà degli eventi storici, però, quello che mi preme evidenziare è come i normanni, non solo siano stati espressione di saggezza politica, capacità di governo, adattabilità alle condizioni ed alle esigenze locali, ma abbiano saputo offrire all'Europa un contributo notevole per la ristrutturazione del territorio e del potere politico, ponendo le basi per la nascita dell'Europa moderna organizzata in Stati-Nazione. Si evidenzia, dal loro operato, la perspicacia con la quale questo popolo seppe affrontare i problemi connessi al momento storico. Da ciò deriva lo spirito e l'ubicazione delle architetture normanne, il cui primo intento fu sempre il valore celebrativo. In tal senso vanno letti il riuso di elementi scultorei o pittorici provenienti da civiltà di epoche precedenti ed un tempo all'apice del potere, l'ubicazione affiancata del palazzo signorile alla chiesa madre nel centro cittadino, come pure la militarizzazione del territorio, attraverso la realizzazione di torri e castelli. A tanto fervore socio-politico, amministrativo ed architettonico, non seguì una altrettanto vasta produzione in campo urbanistico, tant'è che, dagli sporadici episodi di città di nuova fondazione, non è possibile rilevare elementi tali da poter risalire ad una pur sommaria identificazione di una forma urbis normanna. Ma l'importanza che i normanni hanno avuto nel cambiamento dei vari aspetti suddetti si esplica altresì nei modi di dire, negli usi e costumi che ancor oggi si possono riscontrare, sopratutto nella cultura rurale del meridione d'Italia: basti pensare ai termini ancora in uso nei vari dialetti, agli attrezzi agricoli e al loro utilizzo, alle manifestazioni folcloristiche. I normanni introdussero, per esempio, nel campo della produzione agricola l'aratro di legno, il mulino ad acqua, gli zoccoli per i cavalli, il collare rigido per gli animali da traino. Nel campo dell'architettura ai normanni si deve la realizzazione delle volte a crociera che rivoluzionerà l'architettura romanica, segnando il passaggio a quella cosiddetta gotica, i carpentieri erano, spesso, gli stessi costruttori delle galee, ed è facile immaginare quale perizia tecnica avessero i diretti discendenti degli abili navigatori vikinghi. Questo modesto contributo sulla celebrazione di un popolo, che tanto ha significato per il nostro meridione, vuole, qualora c'e ne fosse ancora bisogno, mettere in evidenza gli aspetti positivi di quella cultura cosiddetta medievale, tanto bistrattata nei secoli passati e di fronte alla quale ci si pone oggi in maniera più critica e aperta.

Campagna, 06/12/1999

arch. Lucio Ganelli